I dispositivi di arresto d’emergenza sono innumerevoli come le stelle del cielo: piccoli, grandi, rotondi e robusti per ambienti critici e curati nel design per macchine dall’aspetto coordinato. Qualunque cosa cerchiate, il primo imperativo deve essere sempre l’affidabilità. Per questo non dovreste scendere a compromessi sulla qualità per ottenere presunti vantaggi sul prezzo. E questo vale naturalmente per tutti i dispositivi di comando e segnalazione, ma in particolare per i dispositivi di arresto d’emergenza. Altrimenti in caso di emergenza si potrebbero avere sgradite sorprese. Quindi nella scelta del produttore, verificate esperienza e qualità dei prodotti. Marche rinomate, fra cui è annoverata anche RAFI, offrono un’ampia gamma di dispositivi di arresto d’emergenza fra cui potete scegliere. Dati tecnici dettagliati vi agevoleranno nella decisione; nel caso di RAFI li trovate nel catalogo elettronico eCatalog.
Ma ora consideriamo il prodotto in sé: probabilmente la maggior parte di voi avrà già visto un dispositivo di arresto d’emergenza o di interruzione d’emergenza. Ed è ancora più probabile che, nel linguaggio di tutti i giorni, evitiate i termini pulsante o interruttore, parlando ad esempio solo di arresto d’emergenza. Spesso arresto d’emergenza e interruzione d’emergenza sono usati come sinonimi e di seguito chiariremo se è corretto. Quello che è certo è il tipo di interruttore, cioè l’interruttore di blocco. Il meccanismo funziona in modo tale per cui l’operatore, premendo l’interruttore, ne provoca il blocco. Questo comporta la chiusura del circuito elettrico e l’esecuzione dell’azione desiderata. Per impianti e macchinari, simili interruttori sono prescritti dalla norma di settore EN ISO 13850, che approfondiremo in seguito. In ambito industriale, questo consente di garantire la sicurezza del personale.
... PiùDispositivo di arresto d’emergenza, interruzione d’emergenza o fungo d’emergenza
Come già anticipato, ogni macchina necessita di almeno un dispositivo di arresto d’emergenza. A questo punto è inevitabile domandarsi se con ciò ci si riferisce anche a un dispositivo di interruzione d’emergenza. In proposito citiamo la Direttiva macchine 2006/42/CE, più esattamente l’allegato I, paragrafo 1.2.4.3 “Arresto di emergenza”, dove in realtà viene citato solo l’arresto di emergenza per evitare situazioni di pericolo imminente. Questo significa che deve esserci una differenza fra arresto d’emergenza, interruzione d’emergenza e fungo di emergenza. E infatti c’è. In breve: i dispositivi di arresto d’emergenza fermano la macchina, i dispositivi di interruzione d’emergenza interrompono l’alimentazione di corrente. E i funghi di emergenza? Qui le opinioni divergono e non esiste una definizione univoca condivisa nel settore. Tendenzialmente questa espressione è riferita al dispositivo di arresto d’emergenza, tuttavia non è possibile escludere che possa essere usato come sinonimo di entrambi. Per questo, nel prosieguo, eviteremo l’uso di questo termine, al fine di non creare confusione. Ulteriori dettagli utili per la differenziazione sono contenuti nelle diverse norme e nella Direttiva macchine già citata.
EN 13850 e EN 60204: categorie di arresto
La EN ISO 13850 è una norma armonizzata relativa alla sicurezza delle macchine che, in particolare, definisce i principi di progettazione dell’arresto d’emergenza delle diverse macchine. Insieme alla EN 60204 è uno dei principali riferimenti in materia di dispositivi di emergenza. Nella norma EN 13850 sono fra l’altro definite le diverse categorie di arresto.
Arresto di categoria 0
Con l’azionamento del dispositivo viene immediatamente interrotta l’alimentazione agli azionamenti, quindi l’attuatore funge da contatto normalmente chiuso del circuito. In questa categoria rientra il dispositivo di interruzione d’emergenza. Quindi la macchina non viene subito posta in una condizione di sicurezza, bensì può eventualmente continuare per un certo tempo i suoi processi meccanici. Anche dopo l’azionamento sussiste perciò un certo potenziale di rischio.
Arresto di categoria 1
L’attuatore, in tal caso il dispositivo di arresto d’emergenza, mette innanzitutto la macchina o l’impianto in uno stato di sicurezza e assenza di pericolo. Solo successivamente viene interrotta l’energia destinata agli azionamenti. In questa categoria rientra la funzione di arresto d’emergenza.
Arresto di categoria 2
Qui avviene sostanzialmente l’inverso della categoria 0: la macchina continua a ricevere energia elettrica, ma viene messa in una condizione di sicurezza. Questo tipo di arresto non è consentito per i dispositivi di arresto d’emergenza pertanto non si utilizza neppure.
Nell’allegato Sicurezza del macchinario della norma EN 60204-1, fra l’equipaggiamento elettrico delle macchine, parte 1, troviamo ulteriori osservazioni per distinguere gli attuatori: determinante è la reazione dopo l’azionamento dell’interruttore. Da un lato troviamo il dispositivo di arresto d’emergenza, che in caso di emergenza, arresta i movimenti della macchina con potenziale di pericolo, dall’altro il dispositivo d’interruzione d’emergenza che, se c’è un’emergenza, toglie energia all’intero sistema. La Direttiva macchine 2006/42/CE aggiunge in merito che i dispositivi di arresto d’emergenza devono arrestare il processo pericoloso nel tempo più breve possibile, mentre al tempo stesso avviano eventualmente determinati movimenti di sicurezza. La risposta alla domanda se, ai fini della sicurezza delle macchine, vadano utilizzati i dispositivi di arresto d’emergenza o quelli d’interruzione d’emergenza, è chiara: generalmente la scelta sicura è l’arresto d’emergenza.
Scelta di dicitura e colore per i dispositivi di arresto d’emergenza
In conformità alla DIN EN ISO 13850 Sicurezza del macchinario - Funzione di arresto di emergenza - Principi di progettazione, esistono prescrizioni specifiche su diciture e colori dei dispositivi d’arresto d’emergenza. Devono essere chiaramente individuabili, ben visibili e rapidamente accessibili, come sottolineato dalla direttiva 2006/42/CE. Per questo motivo, l’attuatore deve essere sempre rosso, colore che richiama la sicurezza, e lo sfondo giallo, per creare contrasto. Le diciture devono essere evitate poiché in base alla valutazione dei rischi, in caso di emergenza, occorre agire rapidamente e ulteriori informazioni potrebbero rallentare o interrompere l’azione di riflesso, con possibili rischi per le persone e le cose.
... MenoIl fungo d’emergenza non è riferito inequivocabilmente all’arresto d’emergenza e in questa sede ne viene evitato l’uso, in assenza di una definizione codificata. Il pulsante d’interruzione d’emergenza interrompe l’alimentazione elettrica di una macchina o un impianto, per evitare pericoli in caso di emergenza. Quindi la macchina non si arresta sempre nella posizione in cui si trova e può costituire potenzialmente ancora un pericolo. Al contrario, un arresto d’emergenza porta prima la macchina in una condizione di sicurezza, per poi interrompere l’alimentazione elettrica. In questo modo l’arresto d’emergenza garantisce un maggiore livello di sicurezza ed è quello usato nella maggior parte delle macchine. Un aspetto tuttavia accomuna arresto d’emergenza e interruzione d’emergenza: l’azionamento avviene mediante pressione energica e lo sblocco e il riarmo avvengono mediante rotazione.